Marco Azzolini – medico chirurgo – oculista
La pachimetria corneale è un esame che consente di misurare lo spessore della cornea.
La conoscenza dello spessore corneale permette di definire l’affidabilità della misurazione della pressione oculare: in presenza di cornee sottili la pressione oculare (se misurata con il sistema tradizionale ad applanazione) risulta sottostimata e viceversa.
L’esame viene effettuato anche quale strumento per valutare alcune patologie della cornea, come il cheratocono (mappa pachimetrica), l’edema corneale.
La pachimetria corneale è inoltre uno degli esami preliminari fondamentali nella chirurgia refrattiva e corneale.
Ci sono diverse tecniche di esame: la pachimetria ottica, mediante Scheimpflug Camera o OCT, e la pachimetria ad ultrasuoni: questa prevede il contatto di una piccola sonda con l’occhio e prevede l’instillazione di un collirio anestetico; viene eseguita nei rari casi in cui non siano affidabili le prime due tecniche.
Non è una misurazione dolorosa da eseguire in quanto viene effettuata, nel caso del pachimetro ultrasonico, previa instillazione di collirio anestetico. Questo accorgimento serve ad evitare la sensazione di dolore e fastidio mentre si sfiora con una piccola sonda la superficie corneale.
Nel caso del pachimetro ottico si tratta di un esame non invasivo in quanto non c’è alcun contatto con la superficie oculare.
La pachimetria corneale viene routinariamente eseguita durante la visita oculistica.